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Una serata indimenticabile per Taranto all’Iris Film Festival di Roma: “Io” – cortometraggio scritto e diretto da Giuseppe Carucci – si è aggiudicato il premio per la Miglior regia. Nella soirée del Teatro 7 Off di Roma non è solo l’esordio cinematografico del regista tarantino a salire sugli scudi, ma è la Taranto del cinema a incassare un trionfo totale: la città è, infatti, anche il set del lavoro cinematografico, pellicola in cui il sogno inquieto della protagonista Adele si trasforma in un onirico e labirintico viaggio notturno tra i vicoli della Città Vecchia, rischiarati da improvvise illuminazioni, giochi perduti improvvise presenze, fino alla catarsi finale di un’alba sul Mar Piccolo. Tutta tarantina è inoltre la produzione della pellicola, in cui ha creduto la giovane e ambiziosa casa cinematografica Clickom che a Roma ha potuto festeggiare un premio finito in passato nelle bacheche di produttori del calibro di Rai Cinema e Luce Cinecittà.«Personalmente – ha dichiarato Carucci – desidero ringraziare le persone che hanno creduto in questo progetto che penso dia lustro a Taranto: Silvio Busico il produttore imprenditore lungimirante che ha sempre investito nei progetti sul territorio, l’attrice Nadia Kibout splendida interprete di Adele il personaggio principale, Maurizio Galizia direttore della fotografia e tutta la squadra di lavoro. Ringrazio inoltre il Comune di Taranto – ai tempi della produzione rappresentato da Fabrizio Manzulli  –  che ha supportato e sostenuto il progetto. Penso che la nostra città  con la sua struggente bellezza e con l’impegno di tutti, può ambire a palcoscenici importanti sul territorio nazionale».

Redazione 20/09/2024

Il documentario su Nave Vespucci

Comunico ai miei amici che sabato 28 Ottobre 2023 alle ore 14,00 su Rai 1 – nello speciale Linea Blu – andrà in onda il documentario sulla Amerigo Vespucci “La nave più bella del mondo”. Sono stato a bordo con l’equipaggio un mese e mezzo da Genova a Las Palmas e da Santo Domingo a Cartagena in Colombia. Sono il regista di questo docufilm che narra la vita di 7 cadetti aspiranti ufficiali a bordo del veliero impegnato nel suo giro del mondo. Il racconto è stato scritto da Gian Marco Mori e Pietro Raschillà. Ringrazio la produzione che ha creduto in me per questo progetto. Invito tutti a vederlo. Un saluto”.

Il cortometraggio “Io”

Le notti, quelle insonni, quelle dove i sogni scavano nella propria coscienza e si fanno vivi, materia. Respirano i muri, parlano gli oggetti, si incontrano i fantasmi.

Adele in una notte del 1961 si alza dal letto e cammina per le strade della città vecchia di Taranto, palcoscenico naturale del suo sogno e della sua realtà. L’odore dell’umido sale dalla marina per le strade della via Nuova. Si cinge nel cappotto sotto le luci fioche dei vicoli che sembrano labirinti.

In mano stringe l’oggetto che l’accompagnerà per tutto il tragitto, che rappresenta il suo rapporto con i propri cari, il proprio passato e magari la svolta per un futuro diverso. Tutti possono essere Adele.

Ho scritto questo lavoro nell’ottobre del 2021 su un treno che mi portava in giro per lavoro durante il lockdown. Un racconto onirico, intimo, legato alla mia identità ed alle mie radici.  Avrei potuto girarlo ovunque perché è un racconto universale, ma ho scelto Taranto, terra mia,  per rappresentarla nella sua struggente bellezza e per lenirle le evidenti ferite che le ha inflitto la storia. Spero di essere riuscito ad emozionare.

Cortometraggio “Io” scritto e diretto da Giuseppe Carucci. Attrice protagonista Nadia Kibout. Fotografia di Maurizio Galizia. Musiche di Fabio Barnaba e Anna Abatemattei in arte Anèt. Interpretazione del pezzo finale “E se..” di  Anèt. Un film prodotto da Clickom.

 

 

Il corto tra i vicoli della città vecchia di Taranto

“Io” il corto tra i vicoli della città vecchia

 

L'ambientazione, la produzione e la regia del film sono tutte basate a Taranto e 
mettono in mostra talenti e risorse locali.
Ambientazione unica: il centro storico di Taranto stesso è un personaggio chiave, 
con la sua architettura, atmosfera e bellezza nascosta che fanno da sfondo alla storia.
Background del regista: Giuseppe Carucci un regista della RAI con esperienza 
nel documentario e nel teatro ed è al suo debutto nel cinema.
Società di produzione: Il film è prodotto da Clickom una giovane e affermata società
di produzione tarantina pluripremiata.
Trama: Il film è incentrato sul viaggio introspettivo della protagonista Adele, 
interpretata da Nadia Kibout.
Collaboratori: Maurizio Galizia alla fotografia, Adelaide De Fino come aiuto regia, 
Serena Veneziano secondo operatore, Arianna Lumare Truccatrice di scena; 
Gianluca D'Aniello foto di scena; Pietro Manigrasso responsabile di produzione: 
Vincenza Cartellino segreteria di produzione. 
Musiche di Anna Abatemattei in arte Anèt e Fabio Barnaba.

Gazzetta del mezzogiorno 17 Marzo 2023

Presentazione documentario “Spalla a spalla”

Cinquanta minuti per raccontare una storia lunga secoli. Musiche, immagini e narrazioni si fondono in “Spalla a spalla, storia di una comunità in cammino dal 1701”, il documentario realizzato dalla Confraternita del Carmine e Purgatorio di Mottola in occasione del 160esimo anniversario dei sacri Misteri di Antonio Maccagni (1860-2020). Con la regia di Peppe Carucci e la voce del vicedirettore di Rai 1 Angelo Mellone, in questo lavoro- scritto da Marco Sebastio- prendono forma la devozione popolare, la penitenza dei confratelli, un’intera comunità che si ritrova in una preghiera e in un rito collettivo che si rinnova, di generazione in generazione.

«Abbiamo provato a spiegare cosa muove ognuno di noi nel percorso di penitenza e, al contempo, il fascino antico dei nostri Riti». Così il priore Vito Greco, mentre cresce l’attesa- dopo due anni di fermo forzato causa Covid- per le processioni che da sempre caratterizzano questi luoghi. «La religiosità popolare è molto presente e raggiunge il suo apice durante la Quaresima e la Settimana Santa. Poi, il culto mariano è tra i più sentiti». Già nel ‘500 la devozione per la madonna del Carmine e, nel ‘600, la costruzione di una cappella che avrebbe gettato le basi per l’attuale chiesa a lei intitolata. Ancora, come raccontato nel video, nel 1506 la costruzione del santuario cosiddetto della Madonna Abbasc, dopo l’apparizione della Vergine a un pastore, durante un’alluvione.

Le musiche del video sono curate dal violinista Francesco Greco e le marce funebri sono dell’Orchestra di fiati Santa Cecilia del Maestro Giuseppe Gregucci. Montaggio Maurizio Galizia, attrice Fabrizia Nastasi. Nella narrazione, si alternano anche testimonianze toccanti, come quella di Mario Rella, indimenticato confratello scomparso di recente.

I pellegrinaggi del giovedì e del sabato Santo delle paranze, tra preghiere, marce funebri, statue e penitenti si alternano nel racconto di grande forza evocativa ed emozionale, arricchito alle voci di storici, esperti, confratelli e consorelle.«Piedi scalzi, tuniche bianche, volti incappucciati: la processione dei Misteri- scandisce la voce narrante- viaggia sulle spalle dei confratelli del Carmine. Sono loro l’anello di congiunzione tra passato e presente, tra la devozione popolare delle comunità rupestri di ieri e quella che oggi percorre i quartieri di Mottola».

A firmare la regia del documentario è Peppe Carucci, fotografo, filmmaker regista e dronista professionista. Tarantino, è autore e regista per Rai 1. Tra le sue collaborazioni: Linea verde, Linea blu, Vita in Diretta.«In questo lavoro- spiega- c’è tutto il pathos di quei momenti: dai preparativi prima dell’uscita dalla chiesa sino al ritorno, quando ormai tutto è compiuto e in tanti si lasciano andare a un pianto liberatorio». La presentazione del docufilm è in programma domenica 3 aprile alle ore 20 a Mottola, nella sala convegni comunale in via Vanvitelli 2. Interverranno: il priore Vito Greco, il padre spirituale don Sario Chiarelli, il regista Peppe Carucci, l’autore Marco Sebastio, il sindaco di Mottola Giampiero Barulli, lo storico Sergio Natale Maglio. Nel corso della serata, prevista l’esecuzione di marce funebri della banda associazione musicale Umberto Montanaro Città di Mottola, diretta dal Maestro Barbara Gigante.

Redazione 31 Marzo 2022 Idea Radio

La Taranto vecchia fotografata da Giuseppe Carucci

TARANTO – “Taranto vecchia, le pietre e il mare” è il titolo del libro di Giuseppe Carucci che sarà presentato a Taranto. Il lavoro fotografico, non solo manoscritto, sarà illustrato sabato alle ore 18.30 presso la libreria Gilgamesh, in via Oberdan 45. L’evento culturale è stato organizzato dalla stessa libreria e vedrà la partecipazione oltre che dell’autore e dell’editore, del giornalista e dirigente radio Rai Angelo Mellone, del fotogiornalista Polaris images di New York, regista documentarista discovery channel Piero Pomponi e dello storico tarantino Roberto Nistri. “Taranto vecchia, le pietre e il mare” edizione 2012, è un libro fotografico edito da Print me Editore, un’emergente casa editrice tarantina.

Si tratta di un percorso fotografico attraverso le strade della città vecchia di Taranto, i suoi slarghi e i suoi vicoli, i suoi monumenti e le sue mozzafiato viste dal mare. Rappresenta un tentativo di catturare con l’obiettivo l’anima di una città, i suoi spazi più immutati, la sua essenza. Una realtà che però non può prescindere dalla fabbrica e dalla storia recente. Lo scatto diviene cuore che batte all’unisono con i cuori delle persone che quella città abitano ed hanno abitato. Non solo immagini nel libro, che si avvale anche di riflessioni scritte nei testi, da parte dei giornalisti Francesco Casula e Marco Sebastio. Giuseppe Carucci, é un fotogiornalista, ed è nato a Taranto nel 1973. Il libro fotografico “Taranto vecchia, le pietre e il mare” é la sua seconda pubblicazione. La prima pubblicazione di Giuseppe Carucci è un libro fotografico sui riti della Settimana Santa tarantina, edito nel 2011. Nel marzo 2012 ha curato la “fotografia” nel documentario “Quei misteri della città vecchia”. E’ inoltre autore di diverse mostre personali e collettive pubblica per giornali periodici locali e nazionali.